Global Collections Report 2020 della CISAC: come il COVID-19 si è fatto sentire

Nel Global Collections Report 2020 della CISAC i dati mostrano l’evidente impatto della pandemia da COVID-19, ma anche le diverse azioni delle società degli autori e la richiesta di sostegno ai governi.

Si intitola “COVID-19: Crisis, Resilience, Recovery” l’ultimo rapporto annuale pubblicato dalla CISAC (Confédération Internationale des Sociétés d’Auteurs et Compositeurs) che, oltre a presentare i dati relativi al 2019, analizza gli effetti della pandemia sulla raccolta globale del diritto d’autore. Come era da aspettarsi le previsioni ci dicono che ci sarà un netto calo in tutto il mondo che probabilmente si attesterà fino ad un tasso del 35%, ovvero 3,5 miliardi di euro. Nel rapporto si mette inoltre in luce la resilienza di autori e produttori musicali, di opere audiovisive, arti visive, teatro e letteratura e di quanto siano necessarie ulteriori misure governative a sostegno di tutto il settore.

L’Italia rimane saldamente nella top 10 mondiale consolidando il sesto posto che ha guadagnato nel 2012 e rimanendo sul gradino più alto del podio per il repertorio teatrale e lirico.

Il peso maggiore è sicuramente quello sopportato dal settore dello spettacolo dal vivo che quest’anno prevede una diminuzione in misura del 60-80%. Diverse innovazioni, come lo streaming live, sono di aiuto ma non riescono a compensare le ingenti perdite.

Oggi l’incertezza sul futuro per i creatori è persino peggiore di quanto non fosse quando è emersa per la prima volta la pandemia. Milioni di autori stanno perdendo i propri mezzi di sussistenza. Siamo stati il primo settore a subire un impatto e saremo gli ultimi a tornare in salute – commenta il Presidente della CISAC Björn Ulvaeus nell’introduzione al Report – È arrivato il momento per i governi di dimostrare di prendere sul serio le industrie creative”.

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